Introduzione alle regole di origine per le esportazioni vietnamite

Posted by Written by Vu Nguyen Hanh Reading Time: 8 minutes
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Il Vietnam ha stipulato numerosi accordi di libero scambio (ALS o FTA), che lo rendono una destinazione ottimale per i produttori che cercano di stabilirvi impianti di produzione. Dati i vantaggi che il Vietnam trae da questi accordi, vi è stato un maggiore controllo sui prodotti che violano le regole di origine (ROO). Gli imprenditori che mirano a beneficiare dalle tariffe ridotte devono comprendere e rispettare queste direttive sulle regole di origine.

Per le aziende che cercano di trarre vantaggio dalle esportazioni esenti da dazi e dal basso costo del lavoro, il Vietnam è diventato la destinazione ideale.

Globalmente, il Vietnam è tra le economie al momento più integrate, con la sua appartenenza a molteplici impegni commerciali, in particolare gli accordi di libero scambio di nuova generazione (ALS) come l’accordo di libero scambio UE-Vietnam (EVFTA) del 2020, e l’accordo di libero scambio tra Regno Unito e Vietnam (UKVFTA). Si dice che questi impegni siano un catalizzatore per la recente crescita delle esportazioni del Vietnam. Nell’ultimo decennio, il fatturato dell’export del Paese è aumentato in media del 10~11% annuo, passando da 114,5 miliardi di dollari nel 2012 a 354,7 miliardi di dollari nel 2023 e a 369,9 miliardi di dollari nei soli primi 11 mesi del 2024.

Negli accordi di libero scambio che il Vietnam ha stipulato con i suoi partner, le regole di origine svolgono un ruolo fondamentale nella protezione dei diritti dei membri rispetto alle tariffe preferenziali. Un rapporto dell’Agenzia vietnamita per il Commercio Estero (AFT) afferma che in base a questi accordi di libero scambio, le tariffe preferenziali all’importazione possono variare tra il 10 e il 40% rispetto alle tariffe della nazione più favorita (most favorite nation – MFN) applicate dai Paesi membri dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC o world trade organization WTO).

Sebbene gli accordi di libero scambio rappresentino una soluzione allettante per ridurre i costi di esportazione, la capacità di attingere ai loro benefici è in gran parte subordinata al rispetto di regole complesse, tracciate  all’interno di ciascun accordo. In centinaia di pagine, gli accordi stabiliscono specifiche concessioni tariffarie e requisiti di conformità a livello specifico di prodotto.

Regole di origine: guida introduttiva

Al fine di accertare il modo in cui le merci verranno trattate, è necessario innanzitutto identificare il codice del Sistema Armonizzato (SA – o HS) che verrà assegnato al prodotto finito. Questo serve a determinare la tariffa applicabile. Il sistema SA è una classificazione dei prodotti che consente ai Paesi partecipanti di classificare le merci scambiate a fini doganali. I codici HS classificano le merci in un sistema di codici a sei cifre.

Dal punto di vista della conformità, i codici HS vengono utilizzati anche per determinare i requisiti a cui un prodotto sarà soggetto nell’ambito di un accordo di libero scambio. Le aree di conformità riguarderanno spesso il modo in cui un bene viene prodotto, il modo in cui viene etichettato e le certificazioni che richiede per essere esportato e riconosciuto.

Per comprendere le specifiche applicate nell’ambito di un determinato accordo, una delle sezioni più importanti di un accordo di libero scambio sono le regole di origine.  Esse stabiliscono il metodo con cui i firmatari degli accordi di libero scambio determinano se le merci che entrano nei loro confini possono beneficiare dei vantaggi dell’accordo.

È inoltre importante notare che le norme di origine sono incorporate nel diritto internazionale per determinare quando applicare i dazi antidumping. Affinché le esportazioni vietnamite possano beneficiare di riduzioni tariffarie nell’ambito degli accordi di libero scambio di cui il Vietnam fa parte, i requisiti delle regole di origine impongono che vari gradi del processo produttivo siano eseguiti all’interno del Vietnam.

L’obiettivo di queste regole è quello di far rispettare l’accordo commerciale e di impedire a terzi di sottrarsi alle concessioni dei firmatari dell’ALS. Adattandosi alla natura complessa e globale di molte catene di approvvigionamento aziendali, i capitoli sulle regole di origine sono diventati sempre più complessi e richiedono un’attenta due diligence per garantire la conformità.

Requisiti specifici del prodotto

Affinché un prodotto possa beneficiare della riduzione tariffaria, deve “provenire” da un Paese che fa parte dell’accordo commerciale. Il prodotto può essere “interamente ottenuto” in quella nazione o soddisfare determinati requisiti nel caso in cui il prodotto non sia “interamente ottenuto”.

“Prodotti interamente ottenuti”

Questa denominazione si riferisce generalmente a materie prime e altre risorse, come il bestiame e l’agricoltura. Per poter beneficiare delle riduzioni tariffarie, queste merci devono provenire esclusivamente dalla zona o dal territorio dell’ALS. Nell’ambito di molti accordi di libero scambio, viene specificato un elenco di prodotti che devono soddisfare questi requisiti.

Per le aziende coinvolte nella vendita di beni simili provenienti da diverse giurisdizioni, sarà importante assicurarsi di comprendere a fondo come vengono trattate le materie prime e le altre esportazioni nell’ambito del quadro degli ALS del Vietnam. Per le aziende che esportano beni sia dal Vietnam che dalla Cina, potrebbe non essere possibile far rientrare i prodotti di origine cinese nelle riduzioni tariffarie previste da alcuni accordi.

Prodotti non “interamente ottenuti”

Sebbene alcuni beni debbano essere interamente ottenuti in Vietnam per essere inclusi negli accordi di libero scambio (ALS) come prodotti interamente ottenuti, gli accordi commerciali moderni cercano anche di tenere conto dell’ascesa delle catene di approvvigionamento multinazionali attraverso alcune concessioni. Definiti negli accordi commerciali come regolamenti relativi ai prodotti non interamente ottenuti, molti beni devono soddisfare determinati requisiti per beneficiare delle riduzioni tariffarie.

Ci sono due modi per classificare l’idoneità alle agevolazioni fiscali di un prodotto non completamente ottenuto:

  • È stato sufficientemente trasformato all’interno della zona di libero scambio; e
  • Una certa percentuale del prodotto proviene da quell’area.

Lo standard per ciascuna di queste categorie varia in base all’accordo e alle merci in questione. È comune che gli accordi di libero scambio richiedano che una certa percentuale delle materie prime provenga dall’interno della zona di libero scambio e che le merci subiscano un certo grado di trasformazione all’interno della zona per poter beneficiare delle riduzioni. Inoltre, la tecnica con la quale viene valutato il valore per ciascuna categoria differisce in base all’accordo e alla merce in questione.

Per le aziende che intendono beneficiare delle riduzioni tariffarie, la sfida non è solo quella di destreggiarsi tra le complesse regole che determinano un prodotto di origine, ma anche di produrre beni in modo conformi ai diversi accordi commerciali. È fondamentale eseguire un’analisi costo-beneficio della produzione in conformità con le complesse linee guida dell’FTA.

Ottimizzazione della supply chain e della logistica

Le attività con sede in Vietnam non sono mai lontane da potenziali fornitori in Cina e India, mentre sono molto distanti dalle fonti di domanda nelle Americhe e in Europa. Per facilitare l’integrazione della catena di approvvigionamento regionale  e sostenere la spedizione delle merci verso la destinazione finale, gli accordi di libero scambio implementano sempre più articoli riguardanti la fornitura e il transito extra FTA.

Vantaggi del cumulo

Nel tentativo di adattarsi ulteriormente alle estese catene di approvvigionamento, gli articoli relativi al cumulo consentono alle aziende di mantenere catene di approvvigionamento multinazionali senza perdere lo status di origine. Poiché è poco pratico per le imprese produrre interamente in una nazione, gli accordi di libero scambio autorizzano il produttore ad attingere alle riduzioni fiscali utilizzando il vantaggio comparativo di diversi Paesi che potrebbero non essere inclusi nell’accordo di libero scambio in questione.

I produttori possono lavorare in Paesi all’interno della zona di un accordo di libero scambio o in una nazione che collabora con l’accordo. Ad esempio, in base all’accordo di libero scambio UE-Vietnam, se un tessuto originario della Corea del Sud viene portato in Vietnam e ulteriormente trasformato, può essere considerato originario del Vietnam e può beneficiare dell’esenzione tariffaria prevista dall’accordo.

Le aziende con catene di approvvigionamento già esistenti nelle vicinanze del Vietnam dovrebbero esaminare gli articoli sul cumulo inclusi nella rete degli ALS del Vietnam, per garantire che i loro beni beneficino delle tariffe più basse possibili all’esportazione.

Transito/Trasbordo

Per venire incontro alle aziende i cui prodotti vengono spediti attraverso diversi porti, gli accordi di libero scambio garantiscono che le merci interessate non perdano lo status preferenziale semplicemente a causa del loro percorso di transito. Sebbene ciò dia ai produttori la libertà di spedire lungo la rotta più adatta, gli importatori possono richiedere la prova che le merci non siano state in alcun modo alterate in un luogo intermedio, il che li escluderebbe dalla tariffa ridotta.

Sfide

Le regole di origine previste dagli accordi di libero scambio sono incredibilmente dettagliate e complesse. Le nazioni possono anche far parte di diversi accordi di libero scambio con diverse regole riguardanti l’origine. Con catene di approvvigionamento estese, è importante che le aziende le armonizzino in conformità con i diversi accordi commerciali. I produttori sono inoltre obbligati a tenere registri dell’idoneità delle loro merci e sono soggetti a controlli doganali, il che significa, quantomeno, a tenere traccia dell’origine dei materiali.

Il quadro giuridico del Vietnam attua le norme di origine

Dal 2020, l’emissione annuale di certificati di origine (C/O) preferenziali è cresciuta di circa il 15~18%, con un aumento previsto del 18% nel 2024 rispetto al 2023. Il Ministero dell’Industria e del Commercio (MOIT) ha pubblicato 42 documenti legali riguardanti l’origine delle merci, che descrivono in dettaglio le procedure per l’emissione dei C/O e applicano le ROO in linea con gli impegni del Vietnam.

Le iniziative del Vietnam hanno ottenuto un ampio riconoscimento da parte dei Paesi membri dell’OMC dopo una riunione periodica del comitato dell’OMC sul ROO all’inizio di aprile 2025. Durante questo incontro, il rappresentante del Vietnam ha sottolineato che il quadro giuridico per l’emissione di C/O nel Paese si basa su diversi documenti chiave, tra cui:

Guardando al futuro, il Vietnam prevede di implementare un sistema di scambio elettronico di dati per l’origine con diverse nazioni importatrici, con l’obiettivo di semplificare i processi doganali e migliorare l’efficienza delle ispezioni di origine.

Accordi di libero scambio del Vietnam, a partire da ottobre 2024

No.

Accordo di libero scambio (ALS)

Stato attuale

Partner

1

Area di libero scambio dell’ASEAN (AFTA)

In vigore dal 1993

ASEAN

2

Area di libero scambio ASEAN-Cina (ACFTA)

In vigore dal 2003

ASEAN, Cina

3

Area di libero scambio ASEAN-Corea (AKFTA)

In vigore dal 2007

ASEAN, Corea del Sud

4

Partenariato economico globale ASEAN-Giappone (AJCEP)

In vigore dal 2008

ASEAN, Giappone

5

Accordo di partenariato economico Vietnam-Giappone (VJEPA)

In vigore dal 2009

Vietnam, Giappone

6

Area di libero scambio ASEAN-India (AIFTA)

In vigore dal 2010

ASEAN, India

7

Area di libero scambio ASEAN-Australia-Nuova Zelanda (AANZFTA)

In vigore dal 2010

ASEAN, Australia, Nuova Zelanda

8

Accordo di libero scambio Vietnam-Cile (VCFTA)

In vigore dal 2014

Vietnam, Cile

9

Accordo di libero scambio Vietnam-Corea (VKFTA)

In vigore dal 2015

Vietnam, Corea del Sud

10

Accordo di libero scambio tra Vietnam e Unione economica eurasiatica (VN – FALCO UEE)

In vigore dal 2016

Vietnam, Russia, Bielorussia, Armenia, Kazakistan, Kirghizistan

11

Accordo globale e progressivo per il partenariato transpacifico (CPTPP)

In vigore dal 30 dicembre 2018;

Applicabile in Vietnam dal 14 gennaio 2019

Vietnam, Canada, Messico, Perù, Cile, Nuova Zelanda, Australia, Giappone, Singapore, Brunei, Malesia, Regno Unito (protocollo di adesione firmato il 16/07/2023)

12

Accordo di libero scambio ASEAN-Hong Kong (Cina) (AHKFTA)

Pienamente efficace per tutti i Paesi membri dal 12 febbraio 2021

ASEAN, Hong Kong (Cina)

13

Accordo di libero scambio UE-Vietnam (EVFTA)

In vigore dal 1° agosto 2020

Vietnam, UE (27 membri)

14

Accordo di libero scambio tra Regno Unito e Vietnam (UKVFTA)

Ufficialmente in vigore dal 1° maggio 2021

Vietnam, Regno Unito

15

Partenariato economico globale regionale (RCEP)

In vigore dal 1° gennaio 2022

ASEAN, Cina, Corea del Sud, Giappone, Australia, Nuova Zelanda

16

Accordo di libero scambio Vietnam-Israele (VIFTA)

Firmato il 25 luglio 2023

Vietnam, Israele

17

Accordo di partenariato economico globale tra Vietnam ed Emirati Arabi Uniti (CEPA)

Firmato il 28 ottobre 2024

Vietnam, Emirati Arabi Uniti (EAU)

ALS in fase di negoziazione

18

Vietnam-Associazione europea di libero scambio Accordo di libero scambio (EFTA)

I negoziati sono stati avviati nel maggio 2012

Vietnam, AELS (Svizzera, Norvegia, Islanda, Liechtenstein)

19

Accordo di libero scambio ASEAN-Canada

I negoziati sono ripresi nel novembre 2021

ASEAN, Canada

Fonte: Center for WTO and International Trade – Vietnam Chamber of Commerce and Industry 

Conclusioni

 

La posizione strategica del Vietnam nel commercio globale, sostenuta da numerosi accordi di libero scambio, offre notevoli opportunità per i produttori. Tuttavia, per beneficiare appieno delle tariffe ridotte, le aziende devono comprendere e rispettare a fondo le regole di origine dettagliate in ciascun accordo.

Assicurandosi che i loro prodotti soddisfino i requisiti specificati, le aziende possono navigare efficacemente nelle complessità del commercio internazionale e massimizzare il loro potenziale di esportazione. Aderire a queste normative è fondamentale per mantenere un vantaggio competitivo nel mercato globale.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato l’8 giugno 2016. È stato aggiornato l’ultima volta il 21 aprile 2025.