Il Vietnam promuove una legge per affrontare il cambiamento demografico

Posted by Written by Sudhanshu Singh Reading Time: 6 minutes
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Il Vietnam pianifica la sua prima legge demografica e pone fine alla politica dei due figli per affrontare il declino della fertilità, l’invecchiamento della popolazione e gli squilibri regionali. L’iniziativa evidenzia una trasformazione politica in linea con le priorità di sviluppo socioeconomico.


Il 3 giugno 2025, il Comitato Permanente dell’Assemblea nazionale del Vietnam ha approvato un importante emendamento al Provvedimento demografico n. 06/2003/PL-UBTVQH11, che rappresenta una transizione nella gestione della politica demografica del Paese. La modifica elimina ufficialmente il limite che consentiva a ciascuna coppia di avere al massimo due figli. D’ora in avanti, ogni coppia potrà scegliere liberamente in merito.

Contemporaneamente, il Ministero della Salute sta finalizzando la bozza della prima legge sulla popolazione del Vietnam, che dovrebbe essere presentata all’Assemblea Nazionale entro la fine dell’anno. Questa legge si discosta dalle rigide misure di pianificazione familiare e segnala la disponibilità del Paese ad affrontare le molteplici sfide demografiche e ad interconnetterle attraverso un quadro legislativo moderno.

Calo della fertilità e pressioni demografiche emergenti

Secondo l’Ufficio Generale di Statistica (GSO), al 1° aprile 2024 la popolazione totale del Vietnam era di 101,1 milioni. Anche se il Paese rimane il terzo più popoloso del sud-est asiatico, dietro Indonesia e Filippine, e il 16° a livello globale, i dati recenti rivelano un trend di crescita in diminuzione. Dal 2019 al 2024, la popolazione è cresciuta di 4,9 milioni, con una media dello 0,99% annuo, in calo rispetto all’1,22% del quinquennio precedente.

Negli ultimi anni il tasso di fertilità del Vietnam  è diminuito costantemente, passando da 2,11 figli per donna nel 2021 a 1,96 nel 2023, il più basso nella storia registrata del Paese. Se da un lato questo allinea il Vietnam ad altre economie in rapido sviluppo, dall’altro solleva qualche allarme sulla sostenibilità della sua struttura demografica.

Secondo le proiezioni demografiche, la finestra d’oro della popolazione vietnamita, una fase caratterizzata da un’elevata popolazione in età lavorativa, potrebbe chiudersi entro il 2040. Si prevede che la popolazione in età lavorativa raggiungerà il picco nel 2042, seguito da un periodo di crescita demografica negativa dal 2054 in poi. Nel 2024, il 67,4% della popolazione rientrava nella fascia di età 15-64 anni (in calo rispetto al 68% del 2019), mentre la quota dei bambini sotto i 15 anni è scesa al 23,3% e la popolazione anziana (65 anni e oltre) è salita al 9,3%, con un aumento di 1,6 punti percentuali in cinque anni. Questo potrebbe avere conseguenze critiche, tra cui la carenza di manodopera, le pressioni pensionistiche e l’invecchiamento accelerato.

Evoluzione legislativa: dall’ordinanza alla legge

L’attuale struttura della gestione demografica si basa sull’Ordinanza n. 06/2003/PL-UBTVQH11, rivista nel 2008 con l’Ordinanza n. 08/2008/PL-UBTVQH12. L’emendamento appena approvato sostituisce le clausole restrittive con disposizioni che autorizzano i singoli e le coppie a decidere i tempi, il numero e la distanza tra i figli, in base alla salute, all’istruzione, al reddito e alla capacità di coprirne le esigenze.

Il riformulato Articolo 10 stabilisce ora che queste decisioni debbano essere prese nel rispetto del principio di uguaglianza, segnando un significativo cambiamento ideologico. Anche il Comma 2, che precedentemente permetteva solo uno o due figli, salvo casi particolari, è stato eliminato.

Questo cambiamento non solo riflette le linee guida del Partito che hanno eliminato le misure disciplinari per le famiglie con più di due figli, ma pone anche le basi per l’imminente legge demografica. Mentre l’ordinanza demografica del 2003 era principalmente di tipo amministrativo e si concentrava sull’esecuzione della pianificazione familiare, il nuovo disegno di legge si presenta come un importante strumento di sviluppo.

Si armonizzerà inoltre con altre leggi esistenti, tra cui:

I tre pilastri del progetto di legge demografica

Il progetto della legge demografica si concentra su tre aree politiche centrali, come indicato dall’Ufficio Generale per la Demografia e la Pianificazione Familiare (GOPFP).

Mantenimento del livello di fertilità in linea con il tasso di sostituzione

Per affrontare gli squilibri, le misure verranno adattate alle diverse regioni e gruppi di popolazione. La fertilità in alcune regioni economicamente vitali, come il sud-est e il delta del Mekong, è scesa a 1,48 -1,62 figli per donna, mentre altre aree come le Midlands settentrionali mantengono tassi di sostituzione superiori a 2,34.

Garantire la salute della popolazione fin dalla nascita

Le misure prevedono l’accesso universale alla consulenza prematrimoniale, allo screening prenatale e neonatale, al sostegno nutrizionale e allo sviluppo della prima infanzia. Questi interventi mirano a ridurre i difetti alla nascita e le malattie genetiche, migliorando al contempo la salute mentale e la resilienza complessiva.

Adattarsi all’invecchiamento della popolazione

La legge propone di estendere l’assicurazione sanitaria ai cittadini anziani non coperti e pone l’accento sul potenziamento dei sistemi di protezione sociale. Nel 2024, il 9,3% della popolazione del Vietnam aveva 65 anni o più. Si prevede che il Paese diventerà una società anziana entro il 2034 e una società super-anziana entro il 2049, con oltre il 20% della popolazione che avrà superato la soglia dei 65 anni.

Incentivi e meccanismi di sostegno sociale

Per far fronte alla tendenza verso il calo della fertilità, il progetto di legge demografica propone un sistema integrato di incentivi economici e sociali. Queste misure sono rivolte in particolare alle regioni in cui i tassi di fecondità sono scesi al di sotto dei livelli di sostituzione. Le province e i comuni verrebbero autorizzati a pianificare misure locali per incoraggiare la procreazione senza imporre soluzioni uniformi a livello nazionale.

Gli incentivi proposti includono il sostegno all’alloggio, i sussidi per l’assistenza all’infanzia, il prolungamento dei congedi di maternità e paternità, le riduzioni fiscali e l’accesso preferenziale ai servizi pubblici per le famiglie con due o più figli. È importante sottolineare che il quadro politico incoraggia un meccanismo di coordinamento multisettoriale che coinvolga i ministeri della salute, del lavoro, delle finanze e dell’istruzione. Questo approccio globale mira a rimuovere le barriere alla genitorialità e a ripristinare la fiducia nella vita familiare tra i residenti urbani.

La legge pone inoltre l’accento sulla parità di genere nelle responsabilità di cura e offre modalità di lavoro flessibili per sostenere meglio i genitori – in particolare le donne – che lavorano, e il cui avanzamento professionale è spesso ostacolato dai doveri di educazione dei figli.

Implicazioni economiche e prospettive per gli investitori

Le tendenze demografiche affrontate dal progetto di legge demografica del Vietnam hanno importanti implicazioni per gli investitori, in particolare in settori come la sanità, l’istruzione, le assicurazioni, l’edilizia abitativa e i beni di consumo. Con la transizione del Vietnam verso una società che volge all’invecchiamento, aumenterà la domanda di servizi sanitari geriatrici, alloggi per anziani e prodotti assicurativi per gli anziani. L’attenzione della legge sull’assistenza prenatale e neonatale universale potrebbe anche attrarre soggetti privati nei servizi diagnostici, biotecnologici e nutrizionali.

La promozione della ridistribuzione della popolazione e degli incentivi regionali potrebbe, inoltre, ricalibrare la disponibilità di manodopera, lo sviluppo urbano e la pianificazione dei servizi pubblici. Le aziende che operano in Vietnam potrebbero dover rivalutare le proprie strategie relative al capitale umano e adattarsi a una demografia di consumatori in evoluzione, caratterizzata da una forza lavoro giovane in calo e da una popolazione anziana in aumento.

Una considerazione particolarmente rilevante per gli investitori è la continua enfasi del Governo sulla gestione della popolazione basata sui dati. La nuova legge probabilmente rafforzerebbe il ruolo dell’Ufficio Generale di Statistica (GSO) nella pubblicazione di dati demografici più frequenti e dettagliati: una iniziativa che supporta le ricerche di mercato, la previsione della domanda e le strategie di investimento a impatto sociale.

Conclusioni

Allontanandosi dalle regole restrittive sulla pianificazione familiare, il progetto di legge abbraccia un modello olistico di popolazione come risorsa per lo sviluppo. Risponde a sfide urgenti: il calo della fertilità, il rapido invecchiamento della popolazione, i persistenti squilibri di genere e i diversi modelli demografici regionali.

Codificando i diritti riproduttivi dei cittadini, ampliando gli incentivi sociali e introducendo misure proattive di assistenza agli anziani, il progetto di legge mira a garantire una struttura demografica sostenibile per lo sviluppo socioeconomico a lungo termine

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