Un’introduzione sulle norme di origine per le esportazioni dal Vietnam

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Rules of Origin VietnamA cura dell’Italian Desk di Dezan Shira & Associates

Per chi ha intenzione di  condurre attività di business sfruttando esportazioni esenti dai dazi ed un basso costo del lavoro, il Vietnam è la giusta destinazione. Nel 2015, il settore secondario ha rappresentato oltre un terzo del PIL del Paese e grazie alla recente stipula di una serie di accordi di libero scambio, inclusi l’European Union-Vietnam FTA (EVFTA) e la Trans-Pacific Partnership (TPP), questa quota si prospetta in aumento. Oltre agli accordi in discussione, il Vietnam beneficia già di FTA (Free Trade Agreement) in vigore con i membri dell’ASEAN, con la Cina, il Giappone, la Corea del Sud, l’India, la Nuova Zelanda, l’Australia e la Russia.

Nonostante gli FTA permettano di ridurre i costi delle esportazioni, la capacità di sfruttare i benefici connessi è in gran parte subordinata al rispetto di complesse norme delineate all’interno di ogni singolo accordo. Questi accordi espongono specifiche concessioni tariffarie e requisiti di conformità per ogni specifico prodotto. Per accertare le modalità con le quali un bene sarà trattato, è innanzitutto necessario identificare il codice di classificazione doganale (cd. HS code) che verrà attribuito al prodotto finito. Questo è necessario per determinare la tariffa applicabile.

Da un punto di vista della disciplina, gli HS codes verranno anche utilizzati per determinare i requisiti cui un bene previsto da un FTA sarà sottoposto. La disciplina spesso copre aree relative alla metodologia di produzione di un bene, alla sua etichettatura ed alle certificazioni richieste affinché esso possa essere esportato e riconosciuto.

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Le norme di origine: una introduzione.

Per comprendere le specifiche da applicare in conformità con un dato accordo, una delle principali sezioni di un FTA da tenere in considerazione è quella delle norme di origine. Le norme di origine stabiliscono il metodo attraverso il quale i firmatari di un free trade agreement determinano se i beni che varcano i loro confini siano qualificabili in maniera tale da godere dei benefici dell’accordo.

Nota: le norme di origine sono utilizzate anche nel diritto internazionale per determinare quando utilizzare i dazi anti-dumping. 

Affinché le esportazioni vietnamite siano idonee ad usufruire delle riduzioni tariffarie previste dai FTA di cui il Vietnam fa parte, le norme di origine richiedono che vari gradi del processo di produzione siano eseguiti all’interno del Vietnam stesso. La ratio di questa norma è quella di rinforzare il singolo accordo di libero scambio, ma anche di evitare che terze parti facciano free-riding sulle concessioni in capo ai firmatari del FTA. Nel tentativo di adattarsi alla natura globale e complessa di molte supply chains aziendali, i capitoli relativi alle norme di origine sono diventati sempre più complessi e richiedono una attenta due diligence per assicurare la conformità dei prodotti a questi.

I requisiti per specifico prodotto

Affinché un prodotto benefici delle tariffe ridotte, deve essere “originato” in un paese parte dell’accordo di libero scambio. Il bene può essere “interamente ottenuto” oppure “non interamente ottenuto” nella Nazione, ma in questo ultimo caso deve ottemperare a standard specifici.

Beni “interamente ottenuti”

Questi si fanno generalmente risalire a materie prime o ad altre risorse quali bestiame e prodotti agricoli. Per beneficiare delle tariffe ridotte questi beni devono essere interamente ricavati nelle zone parte del FTA. In molti accordi di libero scambio è specificata una lista di beni che devono rispettare questi requisiti.

Per le società coinvolte nella vendita di simili beni da giurisdizioni multiple, sarà importante acquisire una profonda conoscenza di come le materie prime e le altre esportazioni siano trattate nel framework dei FTA a cui il Vietnam aderisce. Per le società che esportano beni sia dalla Cina che dal Vietnam, è bene notare che, secondo determinati accordi, i beni prodotti in Cina potrebbero non essere idonei ad ottenere benefici fiscali.

Beni “non interamente ottenuti”

Mentre alcuni beni devono essere interamente prodotti in Vietnam per consentire la loro inclusione sotto gli FTA come beni “interamente ottenuti”, i moderni accordi di libero scambio cercano di favorire la crescita di supply chains globali attraverso alcune concessioni. Delineati negli accordi commerciali attraverso regolamenti relativi ai prodotti “non interamente ottenuti”, molti beni devono soddisfare determinati requisiti per beneficiare delle riduzioni tariffarie.

Ci sono due modi in cui un bene “non interamente ottenuto” può essere classificato come idoneo per beneficiare di riduzioni sulla tassazione:

  • è stato sufficientemente trasformato nella zona del FTA;
  • una determinata percentuale del prodotto è originata in quell’area.

Gli standard per ciascuna di queste categorie variano in relazione all’accordo ed al bene in questione. Non è inusuale che il FTA richieda che, per beneficiare delle riduzioni, una determinata percentuale di input sia ottenuta dalla zona del FTA e che il bene subisca una modificazione nella zona medesima. Inoltre, la tecnica attraverso la quale il valore di ciascuna categoria è valutato differisce in relazione all’accordo ed al bene in questione.

Per le società che intendono beneficiare delle riduzioni tariffarie, la sfida non consta solo nel destreggiars fra regole complesse che determinano un prodotto originario, ma anche nel produrre i beni in un modo che siano conformi simultaneamente a molti accordi di libero scambio. È fondamentale condurre una analisi a livello di costo-beneficio della produzione in accordo con le complesse linee guida degli FTA.

DZSS  PER SAPERNE DI PIÚ: Investimenti diretti esteri in Vietnam: tendenze ed opportunità per il 2016

Supply chain ed ottimizzazione logistica

Le operazioni in Vietnam sono ben connesse con i potenziali fornitori di Cina e India, mentre sono molto distanti dalle fonti di domanda dell’America e dell’Europa. Per facilitare l’integrazione regionale della supply chain e per supportare la spedizione di beni alle loro destinazioni finali, gli accordi di libero scambio si arricchiscono sempre più di articoli relativi all’approvvigionamento ed al transito di beni al di fuori dei FTA.

Il concetto di “cumulo”

Gli articoli degli accordi di libero scambio che riguardano il cumulo (ovvero la possibilità di lavorare ulteriormente in un altro paese partecipante all’accordo quei beni che hanno già ottenuto lo status originario in un paese terzo, permettendo al contempo al paese modificatore di assumere comunque il bene come originario) consentono alle società di mantenere supply chains internazionali senza perdere lo status di originator. Dal momento che potrebbe risultare poco pratico in termini di business produrre in una sola nazione, alcuni FTA autorizzano il produttore ad usufruire della riduzione fiscale, pur utilizzando i vantaggi comparati di diversi paesi che potrebbero non essere inclusi nel FTA in questione. I produttori possono lavorare in paesi all’interno della zona di un FTA o in una nazione che collabora con l’accordo. Per esempio, secondo l’FTA EU-Vietnam, se un tessuto prodotto in Corea viene importato in Vietnam e ulteriormente elaborato, può essere considerato come originato in Vietnam e gli si possono applicare le tariffe stabilite dall’accordo.

A coloro i quali dispongono di supply chains in stretta prossimità con il Vietnam è dunque consigliato consultare gli articoli di cumulazione reperibili nel network del FTA del Vietnam per assicurarsi che i beni procurino le tariffe più basse possibili dall’export.

Transito/Trans-spedizione

Per venire incontro a quelle società i cui prodotti sono spediti da diversi porti, gli FTA assicurano che i beni su cui sarebbe applicabile la riduzione tariffaria non perdano questo status favorevole solo a causa di questo transito. Se ciò da una parte offre ai produttori la libertà di spedire attraverso la modalità più efficiente, dall’altra può fare sì che sia richiesta prova agli importatori del fatto che i beni non siano in alcun modo stati modificati in una delle stazioni intermedie, condizione questa che impedirebbe l’agevolazione con tariffe ridotte.

Sfide

Le norme di origine degli FTA sono incredibilmente dettagliate e complesse. Inoltre, una singola nazione potrebbe essere parte di diversi FTA che si caratterizzano per differenti norme di origine. In conseguenza della ormai estesa supply chain, è importante che le società restino costantemente aggiornate sulle norme di origine in relazione agli accordi di libero scambio. Ai produttori è consigliato prendere nota dell’eleggibilità dei loro beni e delle revisioni doganali in merito, nonché di avere sempre ben presente l’origine dei materiali che utilizzano.


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